Affidarsi a un running coach per imparare a correre: quando e perché farlo

Tra le maggiori idee sbagliate, o quantomeno confuse, che si sono create nel corso degli anni nell’ambiente della corsa, una delle più diffuse (e pericolose) è quella secondo cui siccome correre è naturale allora tutti sappiamo correre e non abbiamo bisogno di imparare a farlo.

Questa convinzione, perpetrata anche da alcuni articoli e libri, ha dato vita a dei veri e propri movimenti di “runner naturali” che togliendosi le scarpe, modificando l’appoggio del piede, o passando a modelli di scarpe definite “minimaliste”, pensavano di costringere in questo modo il loro corpo a muoversi in modo più naturale, a correre in modo più naturale, come se Madre Natura una volta fatti questi cambiamenti li avrebbe magicamente guariti da vecchie e cattive abitudini, dolori e infortuni.

Purtroppo non è andata così e quegli stessi corridori nella maggior parte dei casi si sono solamente ritrovati ad acquisire nuove (ma sempre sbagliate) abitudini, ad accumulare dolori e infortuni. Questo perché Madre Natura sa essere buona ma anche spietata, soprattutto verso chi non si dimostra preparato. Ed è esattamente questo il problema principale: spesso le persone che si approcciano alla corsa non sono preparate a farlo. E allora non serve cambiare scarpe o stile di corsa, se non possediamo la giusta tecnica e non abbiamo un corpo che si possa permettere di correre il risultato sarà sempre lo stesso: infortuni, frustrazioni e/o mancanza di performance e dei benefici sperati.

Imparare a correre: perché farlo


Questo ci porta rapidamente all’argomento centrale di questo articolo: la necessità di imparare a correre. Ciò che sembra non essere ancora chiaro quando si parla della corsa come gesto naturale dell’uomo è che questo è vero per l’essere umano cresciuto in natura, o al limite per il bambino che ancora non si è fatto condizionare dall’habitat dell’essere umano moderno, ma non vale per quegli uomini e donne che hanno passato decenni a coltivare abitudini e forme di movimento errate, come per esempio il passare diverse ore ogni singolo giorno seduti su una sedia.

Per loro (che poi siamo noi), correre non è più naturale, perché sono i loro corpi, il loro modo di muoversi a non esserlo più. Per loro dunque è necessaria una rieducazione motoria, è necessario imparare a correre. Se dunque non avete avuto l’opportunità di crescere in un habitat che promuovesse la corsa come gesto naturale, necessario e quotidiano, è molto probabile che dovrete rivedere il vostro credo sul “saper correre”.

Chi dovrebbe imparare a correre


Va da sé che tutti, o almeno tutti coloro che sono cresciuti in un habitat non naturale, dovrebbero imparare a correre. E, attenzione, non ci riferiamo solo a chi sceglie di praticare la corsa come sport, ma proprio a tutti. Correre infatti, come già specificato, è uno schema motorio di base dell’essere umano e non saperlo eseguire correttamente è qualcosa che va contro la nostra stessa natura, che ci definiamo runner o meno. Ogni essere umano dovrebbe possedere lo schema motorio corretto della corsa e saperlo eseguire secondo necessità.

Del resto, correre altro non è che un modo che Madre Natura ci ha dato per spostarci, per arrivare dal punto A al punto B, più velocemente rispetto alla camminata, e l’unico motivo per cui oggi in molti (troppi) esseri umani possono permettersi di non correre è perché abbiamo dei mezzi di trasporto che sostituiscono questa funzione, ma in natura sarebbe ovviamente impensabile e ne andrebbe della nostra stessa sopravvivenza.

Se a questo aggiungiamo poi tutti i benefici che un’attività come la corsa può portare, benefici sia fisici che psicologici, che possono emergere anche solo da una pratica leggera dell’attività, capiamo bene che aver mantenuto la corsa tra le nostre abilità di esseri umani sarebbe stata anche una componente importante per il mantenimento e miglioramento della nostra salute e del nostro benessere.

I segnali che ti dicono che non sai correre


Per chi però già corre, o almeno crede di farlo, apprendere la tecnica corretta diventa ancora più importante, e ci sono alcuni segnali in particolare che possono essere utilizzati dal runner come campanelli d’allarme che ci avvisano che c’è qualcosa di sbagliato nel modo in cui corriamo e/o approcciamo la corsa:

  • Soffrire di dolori o fastidi durante o dopo la corsa
  • Essersi infortunati a causa degli allenamenti di corsa
  • Essere stati costretti a smettere di correre
  • Non riuscire a migliorare le proprie prestazioni anche dopo molto tempo di allenamento mirato
  • Non riuscire a godersi le proprie corse
  • Sentirsi demotivati verso l’idea di allenarsi
  • Percepire la corsa solo come fatica Sentirsi spesso “scarichi” e senza energie

Questi sono alcuni dei segnali più comuni che ci avvisano che il nostro modo di praticare la corsa non è corretto. Correre infatti dovrebbe migliorare la nostra forma fisica, renderci più energici, darci forza fisica e mentale, e soprattutto, correre non dovrebbe mai e poi mai portare ad infortunarci. Se correre portasse all’infortunio allora Madre Natura avrebbe fallito, ma la verità è che nessun animale in natura si infortuna a causa della sua forma di locomozione e così nemmeno noi dovremmo. Il fatto di non vivere in natura non ci impedisce di vivere in modo naturale, con tutte le sfumature e interpretazioni poi che questo termine può avere per l’uomo.

Il modo corretto per correre e godere della corsa esiste, dobbiamo solo riscoprirlo. Affidarsi a un Running Technique Specialist, un istruttore specializzato nell’insegnamento della corretta tecnica di corsa, diventa quindi così la miglior scelta da fare sia se corriamo già sia se non l’abbiamo mai fatto, perché rappresenta un investimento non solo verso una corsa migliore, ma verso una miglior salute e, infine, stile di vita.

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