Questo perché correggere la tecnica di corsa del runner è il primo passo da fare per portarlo verso la padronanza di una corsa più fluida, economica ed efficiente, oltre a consentirgli - grazie alla tecnica corretta - di evitare di esporsi al rischio di infortunarsi mentre sta correndo.
Formare istruttori di tecnica di corsa è dunque anche il primo step quando si entra nel mondo di The Human Runner University, in quanto per saper insegnare la corretta tecnica bisogna possedere tutte quelle competenze e conoscenze che saranno poi propedeutiche per passare anche alle altre aree dell’allenamento della corsa.
Per chi si chiede allora che cosa voglia dire possedere una tecnica di corsa corretta, questa - secondo il sistema The Human Runner - può essere riassunta in quattro elementi principali, i quattro pilastri della tecnica di corsa: postura, ritmo, relax e appoggio del piede.
Questi sono infatti i pilastri che, se rispettati e applicati correttamente, consentono al runner di sfruttare in modo efficace le strutture del proprio corpo (muscoli, tendini, articolazioni, etc.) al fine di produrre un gesto locomotorio fluido ed efficiente.
Viceversa, se uno o più di questi pilastri risultassero mancanti o non applicati correttamente nella corsa dell’individuo, questo si troverebbe facilmente a dover utilizzare eccessiva energia o forza muscolare, a non sfruttare adeguatamente l’energia elastica prodotta dal gesto, ad affaticarsi più facilmente, a non ottenere le performance sperate e, ultimo ma non meno importante, ad esporsi ad un’alta probabilità di infortunarsi durante la corsa.
#1. postura
Possedere una postura corretta durante la corsa è fondamentale soprattutto nel momento in cui si atterra. Ad ogni passo, infatti, applichiamo una forza pari circa a 2-3 volte il nostro peso corporeo. Questa forza, se ci troviamo nella postura corretta, può essere gestita senza creare traumi e, anzi, viene sfruttata per dare propulsione al gesto. Al contrario, invece, può essere causa di danni e infortuni se le nostre strutture non sono pronte a gestirla.
È un caso classico quello dell’overstriding, una tendenza che molti corridori hanno di ricercare un appoggio del piede fuori dal proprio baricentro, andando così a compromettere la propria postura e non permettendo a strutture come fascia plantare o tendine d’Achille di fare il loro lavoro.
La postura sarà sempre il primo pilastro su cui si concentrerà un istruttore di tecnica di corsa con il suo allievo, in quanto da questa dipende anche la corretta applicazione dei seguenti tre pilastri.
#2. ritmo
Con il ritmo facciamo riferimento alla cadenza del corridore, ossia il numero di passi al minuto che compie durante la sua corsa. Un ritmo troppo basso spesso comporta una mancanza di elasticità nel movimento. Se, infatti, il nostro piede passa troppo tempo a contatto con il suolo rischiamo di perdere la possibilità di sfruttare la forza elastica derivante dall’impatto con il suolo. La nostra corsa sarà quindi più “muscolare”, vedrà un minore uso della fascia e dei tendini, e risulterà in una corsa meno fluida e più dispendiosa dal punto di vista energetico.
Un buon istruttore dovrà quindi saper indirizzare l’allievo in un percorso graduale che lo porti a ripristinare un ritmo efficiente.
#3. relax
Una componente importante, non solo nella corsa. Imparare a rilassare quei muscoli che non sono coinvolti nel gesto è il vero segreto per ottenere un gesto fluido e efficiente.
Sfortunatamente, la nostra quotidianità ci porta ad assumere una serie di posizioni per noi davvero poco naturali, prima fra tutte quella a cui ci costringe la sedia, sulla quale trascorriamo fin troppo tempo e che sta, poco alla volta, condizionando la qualità della nostra vita.
Diverrà quindi fondamentale per il runner che voglia migliorare il proprio stile di corsa (ma anche la qualità della propria vita quotidiana) avviare un lavoro specifico su come imparare a rilassarsi. Questo sarà il primo passo per procedere poi con gli esercizi di rilassamento della parte superiore del corpo, i quali garantiranno un minor spreco di energie e miglioreranno la sinergia con la parte inferiore del corpo, aumenteranno l’armonia del gesto e indurranno all’uso corretto delle braccia durante la corsa.
#4. appoggio del piede
Il quarto pilastro è anche quello su cui, cercando in rete o nei libri, si possono trovare più teorie, opinioni e discussioni a riguardo. Vi è infatti una convinzione più o meno sedimentata secondo cui lavorando sull’appoggio migliorerà automaticamente l’intera tecnica di corsa. Questo però non solo è sbagliato, ma è addirittura il contrario della verità. Se infatti è indiscutibile che appoggiare il piede correttamente è una parte fondamentale nel gesto della corsa, è altrettanto vero che tramite un lavoro adeguato sui primi tre pilastri (postura, relax e ritmo) si andrà automaticamente a lavorare anche sull’appoggio.
Questo significa che se il corridore mantiene una postura corretta, se è rilassato e se sta correndo a un ritmo adeguato, allora potrà lasciare che sia il suo corpo a “scegliere” come appoggiare il piede, e questo lo farà certamente nel modo corretto.
Questa era chiaramente solo una breve introduzione agli aspetti principali della tecnica che vengono studiati a fondo ed approfonditi nel percorso di formazione Running Technique Specialist, volto a certificare istruttore specializzati nell’insegnamento della corretta tecnica di corsa.
Conoscere i quattro pilastri, il loro ruolo e funzionamento, come applicarli e soprattutto come insegnarli, è la prima e più importante lezione che viene data ad un istruttore di tecnica di corsa secondo il sistema The Human Runner, in quanto proprio l’analisi e la correzione di questi pilastri sarà il primo passo per portare i runner che si rivolgono a loro verso una nuova consapevolezza della corsa, performance migliori, eliminare gli infortuni e riscoprire la corsa come vero strumento per il proprio benessere personale.