Principali cause di infortuni nella corsa

Sebbene le cause che portano un corridore ad infortunarsi possano essere le più varie, se questo infortunio si è verificato a causa della corsa, allora spesso possiamo con le dovute eccezioni restringere il campo delle cause a due principali: il corridore in questione non sa correre e/o allenarsi, oppure non ha un corpo che si possa permettere di farlo.
In questo articolo andiamo a capire meglio ciò che ogni runner dovrebbe sapere prima di iniziare anche solo a muovere i primi passi nella corsa.

Correre è un’abilità


Si tende a vedere la corsa come qualcosa di naturale, che non abbiamo bisogno di imparare perché è già parte di noi. In realtà come abbiamo già evidenziato in articoli precedenti, questo può essere vero se siamo cresciuti in un habitat naturale, un habitat che promuove il movimento e la corsa, e che di conseguenza ci abbia permesso di non perdere mai il gesto legato a questa attività.

Per moltissimi esseri umani moderni, però, questo non è avvenuto e il momento in cui decidono di iniziare a correre dovrebbe essere anche il momento in cui decidono di imparare a correre.

Correre è infatti una vera e propria abilità, che rispetta determinati principi di biomeccanica, e che può essere allenata, appresa, mantenuta e perfezionata con l’esercizio. Ma può essere anche di conseguenza persa senza una pratica costante, proprio come è avvenuto per chi le ultime vere corse le ha fatte quando era bambino.

Se non si possiede questa abilità dunque, è quasi normale infortunarsi o non poter godere dei benefici della corsa, perché in realtà non si sta davvero correndo.

La prima riflessione dunque da fare è se siamo sicuri di saper correre (e poi di saperci allenare per la corsa) e, se ci stiamo infortunando o non stiamo avendo i risultati che vorremmo, la risposta ce l’abbiamo già.

Per correre serve un corpo da corridore


Possedere l’abilità di correre bene non è abbastanza però, nemmeno apprendere la giusta tecnica, sapere come allenarsi (o farsi seguire da un professionista per questo) non sono abbastanza, ci serve anche possedere un corpo che si possa permettere di correre, un corpo da corridore.
Ma che cosa intendiamo con questo? Se correre è un’attività da esseri umani non dovremmo avere un corpo già adattato a farlo?

Torniamo qui al problema iniziale. È vero che essendo la corsa un’attività propria dell’uomo, non dovrebbe essere necessario sviluppare abilità o doti particolari per praticarla. Ma tutto ciò, come sempre, è vero se cresciamo in un ambiente che premia la corsa ed il movimento, dove nell’arco della nostra vita riusciamo a mantenere mobilità articolare, forza ed elasticità propri di un essere umano in natura, riusciamo a sviluppare dei piedi naturali per forma, struttura e funzionalità, a respirare in modo corretto e ad allenare costantemente il nostro motore aerobico grazie a sane dosi di movimento quotidiano.

È così che, oltre a imparare a correre, per il runner moderno sarà fondamentale riacquisire quel corpo che dovrebbe possedere per natura, reintroducendo il movimento (e non solo la corsa) nella sua vita quotidiana, inserendo momenti e occasioni per usare il suo corpo e muoverlo (fare “snack motori”), praticando esercizi e protocolli che gli permettano di lavorare su aspetti come, per esempio, mobilità articolare (soprattutto di caviglie e anche), forza funzionale (in particolare del core), piedi (ridonando loro struttura e funzionalità), respirazione (riscoprendo la respirazione nasale), elasticità tendinea (il gesto della corsa, molto semplificato, altro nn è che una serie di “balzi”).

Un corpo che ha sviluppato - o, meglio, riacquisito - queste caratteristiche sarà un corpo che potrà applicare con efficacia la corretta tecnica di corsa, sostenere allenamenti e si potrà permettere di usare la corsa stessa per migliorare e mantenersi in forma.

Gli infortuni più comuni e come evitarli


Finché i presupposti esposti nei paragrafi precedenti non saranno soddisfatti, il runner si troverà a essere costantemente esposto a un alto rischio di infortuni quando corre, semplicemente perché sta praticando un’attività per la quale non è pronto.

Non dovremmo stupirci allora di scoprire che la maggior parte dei più comuni infortuni di cui soffrono i corridori potrebbero non esistere (o essere estremamente rari), se questi investissero sull’imparare a correre e allenare il proprio corpo per la corsa.

Stiamo parlando di problematiche come la fascite plantare, di cui molti runner soffrono e tra le cui cause c’è spesso una scarsa manutenzione e/o eccessiva rigidità del piede e della muscolatura della gamba. O la tendinite d’Achille, un altro tra gli infortuni più temuti, che può protrarsi per mesi, e che può essere prevenuta facilmente adottando una corretta tecnica di corsa, allenando i nostri piedi e tendini a sfruttare efficacemente l’energia elastica derivante dall’impatto con il suolo. E, ancora, i famosi dolori alle ginocchia, che molte volte hanno davvero poco a che fare con il ginocchio in sé, ma sono piuttosto una conseguenza di una scorretta tecnica di corsa e di una scarsa mobilità di caviglia e/o anca, motivo per cui l’articolazione del ginocchio si trova sovraccaricata di un lavoro che non le spetterebbe. E potremmo andare avanti ancora a lungo.

Non è un pensiero assurdo che prima di fare qualcosa, qualunque cosa, bisognerebbe imparare a farla e, anzi, è il pensiero comune quando si pensa a un qualsiasi sport. Per fare un esempio estremo, nessuno (speriamo) si lancerebbe mai giù da una pista nera senza aver mai preso delle lezioni di sci, o si tufferebbe in mare senza aver mai fatto una singola lezione di nuoto.

Questo ragionamento, per qualche strano motivo, spesso non viene applicato alla corsa, quando proprio questa ne avrebbe più bisogno. Se dedichiamo risorse di tempo e anche economiche ad apprendere gesti e sport che sono estranei alla nostra natura, non dovremmo forse a maggior ragione dedicarci con ancora più impegno nell’imparare a fare bene qualcosa che ci caratterizza e ci ha accompagnati nei millenni, un gesto che fa parte della nostra stessa evoluzione come specie?

Allora, e solo allora, quando ritroveremo la vera corsa, capiremo quanto questa ci è mancata e avremo accesso a tutti i benefici che questa ci può portare a ottenere, ridonandoci un contatto profondo con la nostra stessa natura di esseri umani e dandoci accesso a una nuova dimensione di benessere, salute e forma fisica.

Il modo corretto per correre e godere della corsa esiste, dobbiamo solo riscoprirlo. Affidarsi a un Running Technique Specialist, un istruttore specializzato nell’insegnamento della corretta tecnica di corsa, diventa quindi così la miglior scelta da fare sia se corriamo già sia se non l’abbiamo mai fatto, perché rappresenta un investimento non solo verso una corsa migliore, ma verso una miglior salute e, infine, stile di vita.

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